Gioco a quiz sulla Seconda Repubblica, a vostra insaputa

"A sua insaputa", di Filippo Maria Battaglia e Alberto Giuffrè (Castelvecchi, 131 pagine, 12,5 euro), è un libro talmente assurdo che è molto utile, soprattutto dopo che le elezioni hanno cambiato il volto e molti volti del Parlamento.

Il gioco editoriale è questo: raccogliere autobiografie a insaputa degli autori, cioè sono pensati e composti ritratti di politici italiani fatti con le frasi dette da loro su di loro, ma ovviamente estrapolate, tagliate e rimesse in fila a dar vita, appunto, a un'autobiografia a insaputa dell'interessato e della Seconda Repubblica. 

L'utilità del volume è duplice.

La prima ragione per cui val la pena leggere questi automicroblob sui politici italiani passati e presenti è che si può capire perché alcuni leader sono ancora in attività e in auge (pochi a onor del vero) e altri no (i più, a onor del vero).

La seconda ragione è che questo gioco la dice lunga sulla possibilità di giocare con le parole, nel bene e nel male.

Ovviamente il tutto ha un effetto divertente notevole e perfettamente aderente al titolo e al sottotitolo del volume: "A sua insaputa – Autobiografia non autorizzata della Seconda Repubblica".

Diciamo che il libro, sempre a sua insaputa, è un perfetto compendio di molte delle ragioni del successo del Movimento 5 Stelle, per questo è un perfetto oggetto per catalogare nel passato – almeno un po', si spera – la storia raccontata della e dalla Seconda Repubblica.

Di fronte a certe affermazioni e controaffermazioni, naturalmente, a volte si resta più che increduli. Ma gli autori non lasciano scampo al lettore e all'inconsapevole autore, visto che hanno elaborato note con le citazioni testuali che manco un volume accademico.

Il gioco può avere inizio, indoviniamo chi ha detto le seguenti frasi:

1. Le mie uniche polemiche erano contro Babbo Natale. Perché trovavo che avesse una concezione castale dei bambini.

L'autore resta a fare il Governatore per decisione sua e degli elettori.

2. Io sono analfabeta. Molti professoroni mi rimproverano di non saper parlare in italiano.

L'autore ci azzecca molto.

3. Non sono un meteorologo, però dico che qualcuno avrebbe bisogno di un bel condizionatore.

L'autore non ha partecipato alla riunione della sconfitta del suo partito.

4. Il mio primo sciopero l'ho fatto da chierichetto.

L'autore voleva smacchiare un giaguaro e invece è alle prese con un Grillo.

5. Mi piace raccontare barzellette, so imitare tutti i dialetti.

L'autore che fai, lo cacci?

6. Mi sont vun che g'ha pressa.

L'autur?

7. Molti covano verso di me rancore e odio incommensurabile. Io, per la verità, mi sono simpatico.

L'autore ha una buona concezione di sé, anche se non ama parlarne.

8. Abbiamo cambiato barzelletta e, infatti, tra noi, c'è un nuovo modo di dire: squit squit!

L'autrice parla di un leader che in questi giorni ha un impedimento.