Qualche (modesto) perché sulla crisi

Perché i leader dei due principali partiti, Silvio Berlusconi e Pierluigi Bersani, non vogliono che nel governo guidato da Mario Monti ci sia una rappresentanza di politici?

Perché in realtà in cuor loro vogliono le elezioni il prima possibile.

Perché oggi qualche giornale, il Corriere della Sera per esempio, può ipotizzare una tregua tra Berlusconi e il presidente della Camera, Gianfranco Fini?

Perché, che si voti nel 2012 o nel 2013, prima o poi si drovrà creare un nuovo centrodestra, Lega o non Lega.

Perché lo spread e la Borsa restano negativi e pessimisti?

Perché Berlusconi a Palazzo Chigi non poteva più essere parte della soluzione, ma certamente non era l'unico o il principale problema.  I mercati e l'Unione europea non si fidano del sistema Italia nel suo complesso, non di Tizio o di Caio. Dobbiamo riconquistare come sistema Italia la fiducia dei mercati e degli spread. In questo Monti è un'occasione da non sprecare.

Ps. La Stampa ipotizza quali potrebbero essere i tre esponenti politici nel governo Monti: Raffaele Fitto o Maurizio Lupi per il Pdl, Enrico Letta per il Pd, Benedetto Della Vedova per il Terzo polo (Fli). Sarebbero ottime scelte, corrispondenti all'identikit del buon ambasciatore.