Il centrodestra ha un solo erede possibile, eccolo

"La famiglia si troverà un nuovo capo", ha pronosticato ieri Nicolas Sarkozy, presidente sconfitto alle elezioni francesi, ribadendo la sua decisione di abbandonare la politica. Molti suoi sostenitori non vogliono crederci, eppure in Francia va così: un leader battuto si ritira, almeno per un bel po', soprattutto se la sconfitta suona come una bocciatura dell'operato di un'alta carica dello stato. Lionel Jospin, per esempio, ci ha messo degli anni prima di tornare in prima fila, peraltro soltanto occasionalmente, in qualche evento politico.

Così all'Ump, raggruppamento di centrodestra che contiene un po' tutto, dai liberali ai neogollisti passando per i radicali di destra e i democristiani non bayrouisti, deve iniziare a pensare al successore.

Per ora, nella riunione di ieri, si è fatta mostra di unità e si fa mostra di unità di solito quando non c'è, ma con le legislative alle viste non poteva essere altrimenti. Già si sente però il rumore dei coltelli che si affilano. L'appello più forte all'unità è venuto da François Fillon, primo ministro dell'era Sarkozy.

Proprio Fillon è il candidato naturale alla guida del centrodestra. E' stimato dai francesi: nei mesi passati era circolata perfino la voce di una sua candidatura all'Eliseo al posto di Sarkozy in caso di rinuncia del presidente uscente. E' stato uno dei pochi primi ministri francesi a non finire triturato dal gioco un po' sadico del semipresidenzialismo per cui spesso l'inquilino dell'Eliseo si prende gli onori e quello di Matignon gli oneri. Ha l'esperienza politica giusta, piace al centro e non è disprezzato a destra. Ha saputo essere leale nei confronti del presidente, pur non dimenticando di far sapere come la pensava quando non era d'accordo e pur mantenendo una forte identità politica e personale. Non ha troppe ferite dovute alle passate guerre tra chiracchiani e no.

C'è poi un'altra ragione che spingerebbe l'Ump alla scelta di Fillon per mantenere l'unità e preparare l'alternativa: se François Hollande ha vinto anche per la sua immagine di "Monsieur Normale"… a normale, normale e mezzo.