Gli antichi greci lo chiamavano carisma, dono; gli occidentali contemporanei la chiamano leadership, capacità di guida. Più o meno sono la stessa cosa. Più o meno sono le soluzioni, alcune delle soluzioni, ai problemi di scelta nelle società complesse.
Le democrazie incanalano le leadership in regole. La nostra democrazia, scottata dal ventennio fascista, ha cercato più che altro di fermare le leadership con le regole, di imbrigliarle. Per molto tempo forse è stato un bene, poi con la globalizzazione delle soluzione dei guai i tempi delle decisioni si sono necessariamente accorciati, dunque è tornato a farsi sentire, perfino da noi, il peso e il ruolo delle leadership.
Solo che le leadership, proprio perché costrette a prendere decisioni al passo con i tempi e quindi rapide, devono essere ben ponderate, ben affidate, ben soppesate. Lo sanno bene i sistemi anglosassoni che, non essendo mai stati scottati da periodo di autocrazia interna, in poche parole: non avendo mai generato dittature, non hanno altresì mai disdegnato ruolo e peso di leadership forti.
Come si soppesano le leadership? Accettando che sì, si votano le persone. Ma le persone vanno ben scelte, votate a più livelli ma con chiarezza di voto, di qui il collegio uninominale, i presidenzialismi. Di qui le primarie, ovvero è bene che i candidati siano scelti almeno due volte prima di diventare leader con potere di azione. Per questo motivo esistono le primarie. Per questo motivo non sarebbe male avere le primarie regolate per legge anche da noi. Le primarie sono il modo migliore, del resto, per far conoscere i candidati e per mettere in moto i processi politici. I partiti dovrebbero averlo ormai capito, tutti i partiti, non solo il Pd.
Certo, le primarie sono naturalmente collegate a elezioni dirette di presidenti e/o di parlamentari, appunto con i collegi uninominali, ma il ruolo lo possono in qualche modo svolgere anche in un sistema con brevi liste di partito, collegi plurinominali, come prevederebbe il cosiddetto sistema "Italicum".
Sarebbero meglio i collegi? Sì, ma anche liste di pochi nomi, se scelti dalle primarie, possono comunque rendere possibile il sano principio elettorale del conoscere per delegare a decidere.
Certo, il sistema elettorale maggioritario con collegio uninominale a turno unico…