Il nuovo Berlusconi ama pareggiare

Ma chi, proprio lui, l'uomo che voleva sempre vincere, il leader degli scudetti e delle coppe, il presidente operaio che si vanta di aver sconfitto uno via l'altro tutti i leader della sinistra, beh, proprio lui ora vuole sempre e solo pareggiare? Sì, proprio così. Perché non c'è da credere al Silvio Berlusconi deluso da Matteo Renzi perché, cedendo alle richieste della sinistra del suo partito e del Nuovo centrodestra, ha accettato di dimezzare il patto sulla riforma elettorale, nel senso di applicarlo soltanto alla Camera. Berlusconi, in realtà, è colui che può essere più felice.

La legislatura si allunga? Giusto il tempo per scontare la pena e fare ricorso in Europa, continuando però a essere politicamente protagonista visto che va avanti l'iter delle altre riforme e visto che magari alle Europee, con un po' di euroscetticismo facile dall'opposizione, Forza Italia non se la passerà male.

E se poi invece crolla tutto e si va alle urne? Perfetto per Berlusconi: con due sistemi elettorali così diversi e il proporzionale puro, ma con soglie, al Senato, la nuova Forza Italia può comunque indebolire, se non far fuori politicamente, il Nuovo centrodestra e per di più senza la necessità, da parte dello stesso Berlusconi, di nominare un successore di fatto scegliendo un candidato premier.

No, Berlusconi fa il deluso perché così si mostra ancora una volta il più responsabile al tavolo delle riforme e più renziano dello stesso Renzi, ma in fondo sotto sotto il patto dimidiato gli va bene eccome. E dunque non lo tradisce. Berlusconi ha capito che in politica lui vince davvero quando pareggia e si siede al tavolo della trattativa.