Renzi, Delrio, Cottarelli e la madre di tutte le spending review

Delrio-graziano-ANSA-U101753536567yE--672x351@IlSole24Ore-WebMercoledì prossimo sarà ascoltato in Senato Carlo Cottarelli, commissario alla spending review, ovvero l'uomo che ha in mano la possibilità di fare le (prime) riforme annunciate dal premier Matteo Renzi e spiegate dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan nell'intervista a Fabrizio Forquet sul Sole 24 Ore di giovedì 6 marzo.

Sempre la prossima settimana, inoltre, lo stesso Cottarelli, come anticipato su Twitter da Claudio Cerasa, caporedattore del Foglio e sempre molto ben informato su Renzi, potrebbe trasferire il suo ufficio da via XX settembre, sede del ministero dell'Economia, a Palazzo Chigi.

Alla spending review tutti guardano come all'unico posto, cioè l'unico modo, dove trovare risorse da investire in una politica di sviluppo fatta di riduzioni fiscali, soprattutto quelle legate al taglio del costo del lavoro, all'ormai molto noto cuneo.

Per questa ragione la spending review, agli occhi di Renzi, appare più strettamente legata alle riforme interne da fare subito che non alla più generale tenuta dei conti pubblici in stretto raccordo con Bruxelles, importantissimo compito affidato appunto al ministro Padoan.

La scommessa di Renzi (già sindaco) e del suo fidatissimo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio (già sindaco), autore peraltro della cosiddetta "legge svuota-province" (in proposito ecco il video di Parlamento24), è quella di partire dalla classica revisione della spesa per arrivare alla madre di tutte le spending review italiane: la riforma dei trasferimenti, con drastico taglio degli sprechi, tra il centro, cioè lo stato centrale, e gli enti locali, Regioni e comuni.

Del resto, rafforzato in tal senso dal richiamo del presidente Giorgio Napolitano, Renzi ha inserito la riforma del Titolo V della Costituzione tra le riforme prioritarie del pacchetto d'intesa con Silvio Berlusconi.

Sempre giovedì 6 marzo, in Parlamento, il presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, ha ricordato come negli ultimi anni le imposte locali abbiano segnato un incremento del 130%, non certo accompagnato da un aumento o da un miglioramento di pari entità dei servizi: a conti fatti, altro che federalismo.

Sistema da rivedere, spending review. Appunto.