L’anima baltica di Hannah Arendt

Le citazioni che restano impresse, quelle per cui fai l’orecchia alla pagina anche se un po’ ti spiace rovinare il foglio, sono uno dei segni che ti dicono: ehi, questo libro ha una marcia in più. Per esempio, leggendo "Anime baltiche" di Jan Brokken (Iperborea), originale racconto di viaggio nella nuova Europa del nord e dell’est, si può scoprire che Hannah Arendt in una lettera diede una sublime definizione della fedeltà: "Non posso dire no a qualcuno a cui ho detto sì una volta". E sempre Arendt, stavolta in una delle sue opere più celebri, "Eichmann a Gerusalemme", spiega che: "Se davanti alle domande fondamentali ti chiedi ‘Chi sono io per giudicare?’, sei già perduto". Liberamente antirelativista, con due marce in più.