Perché non mi è piaciuto #Suburra

Premetto ciò che è inutile premettere perché è evidente, ma siccome lo penso…: bravi gli attori, Elio Germano bravissimo, Claudio Amendola pure, regia ben sopra la media – Stefano Sollima ha una sua cifra inconfondibile – fotografia da urlo… Detto tutto ciò, e sinceramente, altrettanto sinceramente dico che Suburra (video) non mi è piaciuto.

Intanto piove troppo e sempre, e questo sembra voler dire: Roma non è più Roma, il governo è sempre (più) ladro, ecco vedi quanto sono bassifondi i bassifondi dell’Impero che fu… Sottolineatura troppo marcata dunque inutile, se fosse riuscito tutto il resto del film. Troppa musica, sempre alta, quasi a nascondere le voci, come a dire sempre allo spettatore che cosa deve sempre provare: attenzione, ora devi essere angosciato; attenzione, ora devi provare schifo misto ad attrazione morbosa; eccetera eccetera. Ma anche la musica a mo’ di didascalia per spiegare “attenzione, roba de’ paura” sarebbe inutile se tutto il resto funzionasse. E invece?

D’accordo, visto “Romanzo criminale”, viste alcune puntate di “Gomorra – La serie”, quelle di Sollima per l’appunto, visto tutto ciò, tutto il resto pare una stanca ripetizione del già visto. E poi e poi, troppo facile ammiccare alla realtà, vantarsi di aver capito tutto romanzescamente, tutto quello che sarebbe poi più meno venuto fuori dai tombini della cosiddetta “Mafia Capitale”, ma anche dire che pur sempre di fiction si tratta e “ogni riferimento a fatti e persone…”. Troppo facile, troppo comodo. Puramente casuale il countdown dell’apocalisse nei giorni delle dimissioni di un premier che amava dire “mi consenta”? No, dai. E poi una (la solita) spruzzatina (casuale?) di Chiesa, che ovviamente va tirata in ballo se di cronaca losca si tratta. Poi non si capisce che cosa c’entrino le dimissioni del Papa, se non per spendere e spandere in fumus complottardo… Ovviamente tanto centrodestra e poche allusioni al resto della politica. Tutto è male e nessun personaggio merita neanche un che di positivo. E’ l’Italia del male (cinematografico) assoluto. Ma al cinema le immagini più belle non sono quelle sfumate? Ogni tanto si ha voglia di quelle, penso. E di una musica d’ambiente.