In questa fase, l’inerzia del centrodestra, anche su impulso berlusconiano, porta come nome del candidato sindaco alle prossime amministrative milanesi quello di Alessandro Sallusti. Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, continua a pensare che sia comunque meglio aspettare il 7 di febbraio, quando si conoscerà il nome del vincitore delle primarie del centrosinistra, prima di decidere su chi puntare alle urne.
Sembra però definitivamente sfumata la candidatura di Paolo Del Debbio. Primo, perché lui non vuole. Secondo, perché ormai il tira e molla è durato troppo, tanto che anche dal governatore della Lombardia, il leghista Roberto Maroni, è giunto un altolà, perché chi vuole fare il sindaco di Milano dovrebbe volerlo fare con entusiasmo e non perché pregato in ginocchio. L’altolà maroniano, inoltre, è giunto anche nei confronti della candidatura già in campo di Corrado Passera, che pure a molti non dispiace affatto nel centrodestra. Stefano Parisi è molto stimato nell’entourage berlusconiano e non solo, ma ci sarebbe stato bisogno di più tempo per preparare la sua candidatura, invece ormai il tempo stringe e dunque bisogna puntare su qualcuno di già (più) noto.
C’è da aggiungere che sondaggi e precedenti dicono che nel centrodestra, leghisti a parte, funzionano i candidati sul modello Brugnaro a Venezia (un esponente dell’imprenditoria e della società civile è stato cercato ma non è stato trovato, soprattutto dopo che Claudio De Albertis ha declinato le molte richieste in tal senso) o sul modello Toti in Liguria e la soluzione Sallusti, con le dovute differenze, ricorda proprio l’opzione Toti (del resto di due giornalisti si tratta). Sallusti è noto ed è noto a Milano. Il Giornale, da sempre, è la voce della Milano (più o meno) moderata.
Forse la scelta di Sallusti non fermerebbe esperimenti civici alternativi al centrodestra tradizionale, come quello di Noi x Milano di Nicolò Mardegan, ma il direttore del Giornale può tenere unita la coalizione perché può ottenere il sì di Lega nord, Fratelli d’Italia e ovviamente Forza Italia. Sallusti, infine, pare disponibile e – dicono – anche con entusiasmo, ma certo “se corre, non corre per perdere”, spiega chi lo conosce bene. Soprattutto – come avrebbe spiegato Mariastella Gelmini, plenipotenziaria lombarda di Forza Italia, durante una recente riunione – “con Sallusti almeno si salva Forza Italia”, in attesa di tempi, condizioni e occasioni migliori in futuro.