Non sono pochi i "no" raccolti dall'America e dalla Fed in questi giorni. Un doppio "no" arriva dalla Cina: "no" a discutere di valute al G20 – sottointeso: voi svalutate il dollaro e poi venite a chiedere a noi di rivalutare la nostra moneta?! – e "no" anche sul commercio. Il "no" alla Fed è giunto anche dall'Europa, con la Bce che sceglie una linea monetaria differente da quella di Bernanke, e dal Far East. Intanto, mentre le Borse, le uniche che come previsto sono aiutate (nel breve) dalle immissioni di liquidità, festeggiano, si susseguono le opinioni di chi non pensa sia stata una mossa giusta.
Why QE2 Won't — and Can't — Work
Ma la sintesi migliore dei dubbi sulla mossa della Fed viene dalla Fed. Notevoli sono infatti le osservazioni di Narayana Kocherlakota, presidente della Federal Reserve Bank of Minneapolis. Che cosa non va nel QE, cioè nella nuova immissione di liquidità fatta attraverso l'acquisto di buoni del tesoro a lunga scadenza? Primo, questa scelta dà l'idea che la Fed vuole tenere i tassi bassi molto a lungo. (Dunque infonde sfiducia?). Secondo, questa scelta crea più riserve nei conti delle banche con la Fed, e questo prima o poi crea inflazione. Terzo, questa scelta riduce la propensione al rischio, giocata sul tassa di cambio, del settore privato. Quarto, questa scelta sposta il rischio della fluttuazione dei tassi di interesse reali dai possessori di bond ai contribuenti. Dunque, nuove tasse prima o poi in arrivo.
Ecco il testo della relazione svolta da Kocherlakota a Londra, all'European Economics and Financial Centre, il 29 settembre 2010.
Anche Robert Kuttner è convinto che il denaro facile non aggiusti l'economia, ma semmai aiuterà soltanto un po' gli speculatori:
Cheap money won’t fix this economy
C'è ovviamente anche chi prevede la fine dell'era del dollaro:
The age of the dollar is drawing to a close
E infine c'è chi si chiede se Bernanke stia tentando di esportare il problema americano: