"Per sfamare 9 miliardi di persone entro il 2050 serve una collaborazione senza precedenti ora". Perché?
La multinazionale dell'agricoltura e non solo DuPont ha creato un collegio di consiglieri ad hoc per valutare le sfide, non soltanto economiche, che l'attuale crescita demografica nel mondo impone e imporrà all'economia globalizzata. Il board, creato nel 2010 e guidato dall'ex senatore democratico Thomas Daschle, ha reso noto oggi il report con le raccomandazioni e i consigli per colpare il gap alimentare tra risorse disponibili e crescita della popolazione mondiale.
"Affrontare il tema del cibo e dei bisogni nutritivi della popolazione in crescita è la sfida di questo secolo", ha detto Daschle. E visti i dati e l'intreccio con le questioni energetiche non si può certo dargli torto.
Le raccomandazioni in sintesi sono:
– produrre più cibo e aumentare il valore nutrizionale del cibo stesso (aiutare gli agricoltori)
– rendere il cibo accessibile a tutti (rimuovere ostacoli, infrastrutturali e politici, al movimento dei beni alimentari)
– affrontare la sfida in modo sostenibile e complessivo (migliorare i prodotti e i modi di utilizzo delle risorse naturali).
C'è anche un richiamo al settore privato a investire, per sostenerli, nei mercati emergenti.
Secondo le Nazioni Unite, scrive DuPont nel comunicato, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi di persone nel 2050, dunque sarà necessaria una produzione di cibo superiore del 70 per cento rispetto all'attuale livello.