L'economia turca è cresciuta, nel primo trimestre del 2011, dell'11 per cento. La Turchia è appena andata alle urne. Ha vinto il partito del premier Recep Tayyip Erdogan, certamente premiato anche per gli ottimi risultati ottenuti nell'economia. Ma la vittoria dell'Akp non è stata straripante al punto da far ottenere a Erdogan una maggioranza tale da poter modificare a suo piacimento la Costituzione. Questo per merito del rinnovato partito laico di opposizione il Chp.
Insomma, sembra una condizione nettamente positiva quella della Turchia.
E pensare che "l’economia turca fra il 1998 e il 2001 ha subito un rallentamento, con una discesa del 9,5% nell’ultimo anno. In risposta alla crisi, il governo si è indebitato col FMI per 31,8 miliardi di
dollari dal 1999 ad oggi e ha adottato una serie di politiche sostenute dal FMI". Certo, restano il problema del deficit commerciale e il rischio inflazione e per questo i mercati non sono tranquilli nonostante i tassi di crescita. E' altrettanto certo però che la Turchia è ormai, come scrive il Wall Street Journal, "la tigre" della regione.
C'è chi (non) fa un paragone con l'Italia.
Eccolo: