Che cosa è successo oggi? La Borsa ha ignorato il declassamento del debito italiano da parte di Moody's, dicono. Certo, il mercato scontava la notizia da un po', ma qualcosa è successo anche oggi.
Oggi, infatti, dopo giorni di tensioni e di reciproche mezze accuse tra Unione europea e Fondo monetario internazionale è scoppiata la tregua per il bene delle banche. O almeno così pare sui mercati. Sembra quasi la promessa di azioni coordinate, diciamo il preludio.
Curioso inoltre notare che è l'asse franco-tedesco in versione femminile a risollevare il morale finanziario. Perché? Da tempo il Fondo monetario internazionale guidato da Christine Lagarde avverte che la crescita non c'è o stenta e che le banche europee vanno ricapitalizzate, rafforzate. Apriti cielo, in un primo momento, cioè accuse al Fondo di diffondere stime pessimiste e analisi apocalittiche.
Oggi invece sia dal Fondo sia dall'Europa, e in particolare dalla Germani guidata da Angela Merkel, sono arrivati identici segnali a favore (ma con sprone) del sistema bancario e dell'euro.
In sostanza la Germania apre alle ipotesi di salvare le banche, dopo aver a fatica votato i piani per salvare la Grecia. E anche qui, bisognerebbe soppesare le critiche. Sì, perché si sono sprecati i maliziosi attacchi ad Angela Merkel – leadership carente, si diceva – e ai tedeschi in generale – ingrati ed egoisti, si diceva – perché, a dire di un'opinione diffusa, non vogliono salvare l'Europa.
Spesso, però, ci si dimentica che a pagare per salvare l'euro, certo avendone in cambio la stabilità della moneta unica e delle proprie banche molto esposte a rischi passati, presenti e futuri, sarebbe soprattutto proprio la Germania. Magari non lo farà con slogan da europeismo trito e retorico, magari non lo farà con il carisma di un Kohl o il fascino di un Mitterrand, ma in fondo Merkel e Berlino il loro lavoro lo fanno. Certamente l'Europa ha bisogno della Germania, di questa Germania.
Non c'è dubbio, la politica tedesca dovrebbe ricordarsi che anche a Berlino convenne, non troppo tempo fa, dimenticare e cioè violare i precedenti patti europei che imponevano severi vincoli di deficit e non solo. Però i dati di fatto (dell'economia) danno ragione alla Germania e la ragione conferisce un indiscutibile ruolo guida. Magari, questo sì, questo ruolo guida in Europa è bene che sia spesso controbilanciato da paesi importanti come Francia, Gran Bretagna e Italia, o dai nuovi arrivati, cioè da Stati con diverse tradizioni, pulsioni e istanze.
Quindi oggi Merkel batte Moody's 2 a 0. Ricordiamocelo quando siamo tentati di liquidare come poco coraggiosa la cancelliera Merkel, anche perché spesso i tentennamenti e qualche ferma reazione, qualche fermo no hanno lo scopo tattico di conquistare consensi interni, in Germania.
E un po' di rigore tedesco in alcune zone dell'Europa fa certamente bene.