Mettiamola così. Che la politica debba abdicare per l'incombere di un pericolo enorme come quello del default provocato dalle pressioni dei mercati, i malefici spread, è una pessima notizia, ma che la politica sappia farlo con senso di responsabilità è un'ottima notizia. Anche perché è ovvio che sei mercati puniscono l'Italia è responsabilità anche, se non soprattutto, della politica.
Il tempo sarà il giudice di tutto il resto e la storia non va quasi mai d'accordo con la cronaca. Dunque, in bocca al lupo a noi e a chi da domani avrà un immane compito.
Le (pre)consultazioni sono infatti finite. Ci saranno ancora scaramucce negoziali, è naturale. La politica non finisce oggi, i partiti non saranno domani molto diversi da ieri. Però la crisi politica si avvia alla sua conclusione con la nascita di un nuovo governo. Quando tra qualche giorno guarderemo indietro, a queste ore, forse ci sarà una frase che sarà il simbolo del passaggio di fase, della nascita del governo del professor Mario Monti, della fine di una lunga stagione.
La frase potrebbe essere questa:
«Non voglio costituire un problema, né un ostacolo e neanche un pretesto per alcuni, quindi con senso di responsabilità e dello Stato faccio un passo indietro».
E poi ancora: