Anche soltanto porre l'interrogativo – o il bipolarismo o Monti? – rischia di far crollare tutto, di rendere ancora più difficile il lavoro e la vita del nuovo esecutivo. E' indubbio che il governo guidato dal professor Mario Monti sia nato anche grazie a un'operazione neocentrista, nel senso buono del termine: moderazione, dialogo tra i poli, pragmatiamo euroindotto. Tutto giusto.
In fondo è un'operazione neocentrista perché parte da quando Gianfranco Fini è uscito dal centrodestra per unire le sue forze di Futuro e libertà per l'Italia al cosiddetto Terzo polo, che poi appunto è il centro. E' un'operazione neocentrista perché nasce dal passo indietro, o meglio: al centro, di Silvio Berlusconi, che infatti ha subito perso l'alleanza, almeno a Roma, con la Lega di Bossi. E' un'operazione neocentrista perché anche l'altra principale forza in Parlamento, il Pd, avrà problemi a rifare la foto di Vasto – quella con Bersani, Di Pietro e Vendola – almeno a breve. E' un'operazione neocentrista pure per qualche regista raccontato dai retroscena dei giornali, come Paolo Cirino Pomicino. E' un'operazione neocentrista anche perché molto parlamentare e poco elettorale. E' un'operazione neocentrista anche nei toni poco personalistici e leaderistici della vicenda, anche se ci sono tratti di enfasi montista in giro che forse non piacciono nemmeno al professor Monti.
Il problema – per il governo Monti e per il paese che ha bisogno delle riforme economico-finanziarie che il nuovo esecutivo può fare – potrà nascere se all'operazione neocentrista seguirà una sotterranea o dichiarata guerra al bipolarismo in generale. Perché a quel punto finirà che qualcuno, nei due grandi partiti, farà in modo di staccare la spina al governo. Oppure qualcuno, nel Terzo polo, cercherà di disinnescare il referendum elettorale (che spingerebbe forse in una direzione ancor più bipolare il paese). E il governo Monti cadrebbe.
Il senatore Stefano Ceccanti (Pd) dice oggi a Maurizio Crippa sul Foglio: "Ma ci pensi: Pd e Pdl perché mai dovrebbero regalare al Terzo polo una legge sfascia-maggioritario? No, nel 2013 si affrontano due grandi poli finalmente europei". Ok, ma perché mai il Terzo polo dovrebbe regalare un referendum pro-maggioritario ai due grandi poli? E poi, comunque, se il governo Monti avesse come effetto indiretto il rafforzamente del Terzo polo, cosa peraltro molto probabile, il giorno dopo le elezioni ricominceremmo con la solita prospettiva che il centro di gravità permanente possa indurre cambiamenti negli scenari parlamentari post elettorali? Dall'intreccio di queste domande, ambizioni e partite dipende il futuro del governo Monti. Purtroppo?