Cari antiglobalizzatori (di sinistra), leggete l’Economist

"Nell'ultima decade sei dei dieci paesi a più alta crescita nel mondo sono stati africani. In otto degli ultimi dieci anni, l'Africa è cresciuta più velocemente dell'Est Asia, Giappone compreso… Il Fondo monetario internazionale prevede che l'Africa cresca attorno al 6 per cento quest'anno e quasi del 6 per cento nel 2012, più o meno come l'Asia". Questo è scritto nel primo editoriale dell'Economist in edicola da oggi e con una copertina intitolata "Africa rising".

Certamente l'Africa è un continente alle prese con gravissimi problemi da risolvere, guerre da fermare, il dramma della povertà e della malnutrizione e della scarsa tutela della salute non è affatto in via di rapida soluzione, come si può leggere in tempo reale su Africa Times News, bel sito curato dal collega del Sole 24 Ore, Riccardo Barlaam, ma quelli che (da sinistra) criticano la globalizzazione che avrebbe aggravato la povertà nel mondo, invece che alleviarla, dovrebbero ricordare che "nell'ultima decade sei dei dieci paesi a più alta crescita nel mondo sono stati africani. In otto degli ultimi dieci anni, l'Africa è cresciuta più velocemente dell'Est Asia, Giappone compreso… Il Fondo monetario internazionale prevede che l'Africa cresca attorno al 6 per cento quest'anno e quasi del 6 per cento nel 2012, più o meno come l'Asia".

  • paolo todescan |

    Le obiezioni sono innumerevoli, non si saprebbe da dove cominciare. Per es. chi cresce ok, e chi cala ( o non cresce) chi lo conta? Se cresce il ceto possidente, e magari corrotto ( tipo oligarchi russi ), e la fame e la mortalità imperversano il saldo col segno + va ancora bene? La tipica crescita per ‘svendita’ di ingenti risorse naturali è sostenibile? Ed è vera crescita? Bisogna ancora spiegare a chi scrive come funziona la delocalizzazione capitalistica? In costanza di PIL pro-capite nel mondo e con disuguaglianza crescente come sta la base della piramide? etc. etc.

  • rasty |

    gentile Daniele Belisario
    premesso quanto espresso da “stufo” nel suo post, essendo un critico di questa globalizzazione ma non assolutamente un “no global” come ci definisce stupidamente la stampa, io a sinistra vedo molti “alter-globalizzatori”, non anti globalizzatori.
    saluti

  • Stufo2 |

    cosa si intende come crescita? quali sono stati i prezzi pagati, sia in termini umani che ambientali? le “esternalità” come sono conteggiate?

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