Era abbastanza prevedibile che la nuova stagione del governo Monti mettesse in qualche modo a rischio, quantomeno temporaneamente (si spera), il bipolarismo.
Del resto l'esecutivo tecnico è appoggiato soprattutto dalle tre principali forze politiche in Parlamento: Pdl, Pd e Terzo polo. Ed è anche normale che sia così. Come recitava qualche anno fa lo slogan di una nota pubblicità: per dipingere una parete grande ci vuole un grande pennello, per affrontare grandi sfide e assumersi grandi responsabilità servono i partiti grandi.
E' normale altresì che invece i junior partner delle coalizioni – Lega da una parte, Sel e Idv dall'altra – tentino di conquistare qualche rendita di (op)posizione attaccando la manovra e i sacrifici richiesti dai mercati e dall'Europa e varati dal governo Monti.
Così da una parte la Lega riapre il Parlamento padano e saluta a stento gli ex alleati berlusconiani, dall'altra la cosiddetta coalizione della foto di Vasto sembra alquanto sbiadita.
E' probabile però che, superata la fase dell'emergenza e del governo "d'impegno nazionale", come ama chiamarlo il professor Monti, le coalizioni ritornino a vivere nel loro naturale alveo.
Certo, la più grande possibile novità potrebbe arrivare dal rapporto tra Pdl e Udc. Se la linea di Angelino Alfano, segretario del Pdl, non sarà spezzata, si parlerà sempre più spesso della futura nascita della costola italiana del Partito popolare europeo.
Non è detto che sia la riproposizione della vecchia Dc e non è detto che questo sviluppo provochi la fine del bipolarismo. Anzi. Potrebbe nascere un nuovo polo di centrodestra e non è affatto escluso che una Lega maroniana possa prima o poi iniziare a dialogare con un nucleo di "partito popolare italiano" alfanian-casiniano.
A sinistra, invece, sfruttate le rendite di (op)posizione durante questa fase, potrebbe tornare d'attualità una riedizione ammodernata della foto di Vasto. A meno che un outsider della politica, come fu almeno in parte Romano Prodi, non si proponga di convincere il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, a guardare a sinistra più che a destra. E questo outsider potrebbe perfino essere un esponente dell'attuale governo Monti. Indoviniamo chi?