Oggi Giulio Tremonti è andato alla sede della Lega a trovare Umberto Bossi, Roberto Calderoli e Roberto Maroni (foto di repertorio). Il senatur ieri ha detto che l'ex super ministro dell'Economia entrerà nel partito del nord. Per ora di ufficiale ci sono solo i no comment.
Ieri sera, invece, a Otto e mezzo, rispondendo a una domanda di Lilli Gruber proprio sull'ipotesi di un Tremonti leghista, l'ex ministro dell'Interno Maroni frenava, diceva: sì, insomma, anche Silvio Berlusconi venne in visita al Parlamento padano, ma non per questo poi è entrato nella Lega. Maroni ha anche manifestato tutta la sua stima per Tremonti, per le sue "idee geniali", ma non ha nascosto "il carattere"… come dire… tosto dell'ex collega di governo.
Ecco, la curiosità maggiore – se l'ipotesi di un Tremonti leghista diventasse realtà – riguarda proprio l'eventuale equilibrio interno tra Maroni e Tremonti. Sarebbero due punte complementari o si pesterebbero i piedi in area di rigore?
Per il professor Tremonti poi c'è un paradosso: con quello che ha detto di recente, sembra tentato dal ruolo di oppositore del governo dei professori. Ma è altrettanto vero che il governo dei tecnici ha ereditato e portato avanti una linea (tremontiana) di rigore. Lo stesso premier Mario Monti ha potuto vantare per l'Italia, e lo ha fatto nell'autorevole sede del Senato, dove peraltro i leghisti protestavano di brutto, "avanzo primario che non ha pari in un nessun Paese europeo". Merito anche del governo Berlusconi-Tremonti.
Vedremo.