Francesco Antonioli, giornalista del Sole 24 Ore e curioso camminatore sulle vie degli animi umani, ha scritto un libro su un fattore affascinante e fondamentale della vita terrena (e non solo): il silenzio. Antonioli sceglie la ricerca del silenzio come primo campo del dialogo interreligioso, come prima opera di scambio di esperienze di fede, come minimo comune denominatore delle principali forme di spiritualita’. Laicamente, prende zaino e blocco notes e s’incammina verso “Un eremo e’ il centro del mondo”, questo e’ il titolo, edizioni Piemme. Il centro del mondo pero’ in realta’ e’ la persona, che a sua volta sta al centro dell’eremo. Ecco i moderni eremiti, le loro storie, le loro parole, le loro opere, le loro veglie. La domanda sul perche’ si sceglie la vita nell’eremo raccoglie molte risposte, molti racconti, ma in realta’ sono tutte e tutti la stessa risposta, in realta’ sono risposte che emettono il Silenzio, pur parlando di un sacco di cose e arricchendo il lettore con molte sensazioni e informazioni. E questo e’ lo straordinario effetto sonoro che fa di questo libro un’indagine quantomeno bidimensionale. Da leggere. E da ascoltare. Dio e’ uno, gli eremi sono pochi, nell’eremo c’e’ una donna o un uomo solo, il mondo invece e’ fatto di moltitudini di fretta, dunque l’eremo e’ il luogo che si avvicina di più a Dio, alla sua unicita’? Questa puo’ essere una lettura. Ma il bello e’ che di ogni storia si possono cogliere più letture. Anche perche’ la chiave, rivoluzionaria, che vale per la vita, ma che a pensarci bene ben si attaglia, paradossalmente, proprio alla professione del giornalista, quella dell’autore, la chiave, dicevo, Antonioli ce la regala verso la fine del libro, quando c’e’ una citazione di Adriana Zarri che ricorda come gli antichi dicessero: “Siediti e cammina”. Sembra l’opposto del più celebre “alzati e cammina”, in realta’ e’ soltanto l’altra faccia del cuore umano, cioe’ del centro del mondo.
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