Si inizia con il dire che le primarie sono un problema e si finisce con lo spiegare che è bene scegliere le alleanze dopo, non prima, le elezioni. Cioè, è partita l'Opa dalemiana sul Partito democratico, l'ennesima, ma stavolta a difesa dell'attuale segretario, Pier Luigi Bersani.
Alla fine, infatti, Massimo D'Alema l'ha detto, due giorni fa al Corriere della Sera: "Nel 2013 ci sarà il ritorno dei partiti… Chi vincerà alle urne deve creare la maggioranza". E' sottile come sempre, D'Alema. Non sembra nemmeno voler pensionare il bipolarismo, anzi, in parte se ne fa difensore: "Se invece si vuole che il capo del governo sia eletto dal popolo, bisogna avere il coraggio di proporre il presidenzialismo, con tutti gli equlibri e i contrappesi necessari. Ci vuole una scelta limpida. I pasticci non hanno funzionato". E su questo, come dargli torto?
Il problema è che la diagnosi porta a una strana prognosi: siccome il bipolarismo pasticciato non ha funzionato pensioniamo bipolarismo e riprendiamo, noi partiti, il potere decisionale sulla formazione del governo, a partire dalla scelta del premier.