Come prevedibile e previsto, il passaggio di consegne nella Lega nord avverrà, salvo sorprese, grazie a un accordo tra Roberto Maroni e Umberto Bossi, con il Senatur che dà l'imprimatur finale. Non è detto che la successione, diciamo, pacifica sia la soluzione migliore dal punto di vista della stabilità interna della Lega.
Come si sa, in politica gli accordi sono fatti per scontentare un po' tutti, sono fatti per essere smentiti nei fatti, se non poggiano su solide basi politiche e/o personali.
Per le successioni interne spesso una vera battaglia politica crea più stabilità, ovviamente dopo la proclamazione di un vincitore, di una finta pace. Perché la proclamazione di un vincitore sul campo non lascia spazio a dubbi, non crea l'incertezza su da che parte stare tra militanti e dirigenti, esclude ripensamenti o differenti interpretazioni dei termini dei patti o tiramenti vari della giacchetta dell'acciordo appena confezionato.
Certo, una battaglia politica crea ferite sul breve periodo nel partito, ma logora molto meno nel medio-lungo. Vedremo.