I tempi della storia politica si avvicinano sempre più a quelli della cronaca. Per esempio, immaginiamo una cena, stasera, tra Nicolas Sarkozy e Ségolène Royal, magari anche con François Bayrou, tanto per non dare l'idea di un'improbabile tete à tete. Beh, sarebbe una cena di ricordi tra sconfitti.
C'è poi chi sa perdere e chi meno. Forse Royal tra qualche tempo rifletterà meglio sulle parole "tradimento" politico. Sono gli elettori che hanno votato, così sembra che voglia dare a loro di traditori. Non è cosa buona e giusta, soprattutto per chi ha rivestito cariche pubbliche e per chi ha fatto della politica la sua professione.
Chi invece non ha tradito le aspettive è il fronte della gauche. I risultati delle legislative di ieri dimostrano che il neopresidente francese, François Hollande, è riuscito a dare un messaggio chiaro e coerente ai suoi concittadini. Giusta o sbagliata che sia, comunque l'idea di rinegoziare i rapporti di potere e le ricette economiche in Europa è passata. Ed è stata promossa.
Tutt'altro discorso è se Hollande riuscirà o no a mantenere le promesse, ma intanto le promesse sono state capite e colte. Il miglior pregio mostrato finora da Hollande è stato quello di saper creare un messaggio, di saper mettere assieme idee e persone a supporto di questo messaggio e di saper trovare lo stile adatto per rappresentarlo e veicolarlo al meglio. Non è poco per un politico che non ha mai, finora, avuto responsabilità di governo. Ora, appunto, c'è la prova del governo.