Ci sono almeno due buone ragioni, oltre al vino e al cibo e alle colline, per andare in questo periodo nelle Langhe, nelle mie amate Langhe.
La prima riguarda soprattutto i milanesi. Quanti milanesi sanno perché corso Monforte si chiama corso Monforte? Ecco, la risposta a questo interrogativo è la prima ragione.
La seconda è Monfortinjazz, il festival estivo della bella musica . E subito mi vengono in mente Jannacci e Brad Mehldau. E quest'anno Incognito, Miles Smiles, Blonde Redhead, Stefano Bollani con Hamilton De Holanda (che nonostante il nome suona il mandolino, è un virtuoso del mandolino) e il gran finale con Elio e le storie tese. Anche solo l'auditorium Horowitz è da vedere, figuriamoci con quello che c'è da sentire come viene bene il tutto.
Per prepararsi alla gita si possono leggere diversi libri interessanti. Il primo che mi piace ricordare è di Nico Orengo e s'intitola "Di viole e liquirizia": è la storia di un enologo francese ma soprattutto delle (malinconiche) gioie di questa terra.
Poi ovviamente ci sono i grandi classici: "La casa in collina" di Cesare Pavese e qualunque, ma proprio qualunque riga di Beppe Fenoglio.