Alla fine ha parlato anche lui, Giulio Tremonti, descritto da Danton alcuni giorni fa come insolitamente troppo defilato. L'ex ministro dell'Economia, anche lui come Silvio Berlusconi (che peraltro lo ri-attende a braccia aperte), ha parlato sullo/a (c'è una disputa accesa in rete sull'apostrofo) Huffington Post Italia, sito diretto da Lucia Annunziata, al debutto oggi.
Quello di Tremonti è un blog, ma oggi è essenzialmente un manifesto, teso a rivendicare il primato della politica sulla tecnica – anche se in fondo anche lui all'inizio si vedeva più come un tecnico – e quello dei valori e della cosiddetta vita reale sull'economia. Si respira sì il richiamo alla tutela della sovranità nazionale, ma soprattutto si coglie uno spirito da economia sociale di mercato, uno spirito dunque vicino alle riflessioni della Chiesa in materia. Poco federalismo e fisco, per ora, e molta descrizione/interpretazione della realtà. Ma questo è soltanto un abbozzo di manifesto, il professore per il resto dà l'appuntamento a Riccione per il 6 e 7 ottobre.
In cauda venenum. Nel post scriptum sul suo blog Tremonti risponde anche alla possibile obiezione che qualcuno potrebbe fargli: sì, ma dov'era lei mentre…? La risposta del prof è intanto questa: le idee sono giuste o sbagliate in sé (non soggettivamente). Poi Tremonti aggiunge, velatamente antidraghianamente, che "i documenti ufficiali che ho scritto da ministro, già a partire dal
2008, a partire dalla denuncia della truffa che si compiva con il
cosiddetto 'Financial Stability (?!) Board', a partire dalla opposta proposta di un 'Global Legal Standard', etc. si trovano tutti allegati al mio libro "Uscita di Sicurezza". Per concludere infine che "la stessa domanda, su cosa finora è riuscito a fare contro l'enorme
blocco del potere finanziario costituito, pur avendo un potere
enormemente maggiore del mio, la dovreste fare al Presidente Obama!".