Con l’intervista di oggi al Corriere della sera, Luca Cordero di Montezemolo fissa alcuni punti chiari e segna alcune distanze da suoi potenziali alleati. Primo: Italia Futura rivuole Mario Monti a Palazzo Chigi nel 2013. Dunque il presidente della Ferrari non si candida in prima persona, ma assume il ruolo di guida (a bordo pista) del Polo Monti. Qui si segna una distanza rispetto al progetto di Fermare il declino, il movimento guidato da Oscar Giannino infatti riconosce a Monti meriti sul recupero di credibilità internazionale ma non lo promuove sul fronte della crescita e delle riforme di sviluppo. Su questo punto, par di capire, Montezemolo e’ più vicino all’Udc e al Fli, partiti già iscritti da tempo al Polo Monti. Il presidente della Ferrari lo dice espressamente quando spiega che serve un nuovo grande movimento che nasca dalla società civile ma si apra anche ai pezzi più responsabili della politica. Quindi il dialogo con Pierferdinando Casini e’ aperto, solo che Italia Futura sprona l’Udc sulla via del cambiamento per presentare al giudizio degli elettori qualcosa di nuovo. Il futuro movimento, nelle intenzioni di Montezemolo, dovrebbe accogliere voti ma anche esponenti e componenti in uscita dal Pdl e dal centrodestra in generale, ma non allearsi con il Pdl in quanto tale. Dialogo anche con i montiani del Pd e un riconoscimento per Matteo Renzi, sindaco legittimamente in gara per provare a guidare il paese.
Infine il presidente della Ferrari, questa volta, prende anche le distanze da un suo socio e amico, Diego Della Valle, dopo le dure critiche del patron della Tod’s a Marchionne: sono stato sette anni presidente della Fiat, posso dire che Marchionne ha salvato la Ferrari. Amarezza, dunque, in questo caso, per le frasi di un amico.