L'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è andato a trovare il Milan, ha confermato Massimiliano Allegri alla guida della squadra, come conferma tutti i giorni Angelino Alfano alla guida del partito, e ha criticato il governo di Mario Monti, cioè quell'esecutivo che il Popolo della libertà ha fatto nascere e poi sostenuto nel corso dell'ultimo anno.
Il paradosso di Berlusconi è che proprio mentre dice che un anno di governo tecnico ha prodotto dati disastrosi chiede a Pierferdinando Casini, che del governo Monti è il principale sostenitore, peraltro anche per il futuro, di tornare nel (suo) centrodestra.
Le due cose cozzano al punto da far pensare che Berlusconi, che continua a fare passi avanti per ribadire che ne ha fatto uno indietro, inviti in questo modo Casini proprio perché non (ri)vuole Casini alleato. Anche perché Berlusconi sa benissimo che il modo migliore, anche se non sicuro, di riavvicinare l'Udc, o comunque il centro, è rafforzare Alfano e stare davvero dietro le quinte.
Del resto quando Berlusconi va a trovare il Milan vuol dire che sta per scendere in campo e il suo campo è la campagna elettorale. Tentazioni irresistibili.
Quando si avvicinano le elezioni, inoltre, i leader più in pista e in gara scrivono o comunque pubblicano un libro. E' appena uscito "Le parole e i fatti" di Mario Monti, Rizzoli. Ecco il candidato non candidato dei partiti non partiti.
Con tutto ciò che sta passando l'Italia la grande trattativa di queste ore è tra chi vuole votare a febbraio e chi vuole votare ad aprile per arrivare magari alla grande mediazione: votare a marzo. Calendario alla mano, sono soddisfazioni.
Il Popolo della libertà, intanto, sta facendo di tutto, ma proprio di tutto, per spaccarsi in due già prima delle Regionali, basta guardare quel che sta succendendo
in Lombardia, dove tra i pidiellini ci sono già i supporter dichiarati
dell'ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini, come quelli del candidato leghista Roberto Maroni, che pure offre opportunamente e tatticamente la mano tesa al Pdl, dicendosi disponibile a primarie di coalizione, cioè di centrodestra. C'è chi con la tattica ci sa fare eccome, per esempio Maroni.
Ps. Domani a Roma Italia Futura e alleati rilanciano il movimento Verso la Terza Repubblica, trasformandolo a quasi tutti gli effetti in partito. Ecco, "Italia Civica" è il nome ipotizzato. Di peggio non si è proprio trovato? Del resto con i nomi delle alleanze che circolano da tempo abbiamo fatto il callo al gusto dell'orrido: si dice che Berlusconi voglia chiamare la sua nuova cosa "Il centrodestra", tempo fa Pierluigi Bersani aveva lanciato il "Polo della speranza". Aridatece i vecchi nomi dei partiti!