Il programma di Rivoluzione civile, la lista guidata dal magistrato Antonio Ingroia, si sta via via caratterizzando come l'offerta politica alla sinistra della sinistra, anche se alla sua nascita, con l'iniziativa del movimento arancione del sindaco di Napoli Luigi De Magistris (ma il copyright sul colore politico spetta al collega di Milano, Giuliano Pisapia, che però sostiene il centrosinistra), questo polo sembrava avere una caratura più originale e per certi versi perfino trasversale, più simile al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Oggi, invece, Rivoluzione civile sembra un'alleanza di quasi tutte le sinistre extra centrosinistra trasformata in una sorta di lista di scopo sulla questione della legalità. Ecco la frase clou del programma di Rivoluzione civile (peraltro è anche l'incipit):
"La lotta per l'eliminazione della mafia e della corruzione non è solo un obiettivo e un impegno per la legalità e la civiltà del paese, ma la precondizione per il suo rilancio economico".
Il progetto presenta due incognite, sebbene, in tempi di scandali e inchieste giudiziarie a getto continuo, è naturale che un movimento come quello di Ingroia possa diventare depositario di crescenti simpatie in alcuni settori dell'elettorato. E' da vedere, però, quante di queste simpatie si trasformeranno poi in voto, soprattutto dopo la probabile campagna per il voto utile del centrosinistra. E questa è la prima incognita. La seconda è costituita dal dubbio se siano o no compatibili alle urne il movimentismo della sinistra radicale e il legalitarismo alla Ingroia e Di Pietro. Dubbio. E poi, sul fronte del movimentismo, c'è Grillo come alternativa forte e per certi versi più originale.
Ecco il
testo integrale del programma di Rivoluzione civile: http://www.rivoluzionecivile.it/wp-content/uploads/2013/02/Programma_Rivoluzione_Civile_Ingroia.pdf.
Le puntate precedenti:
Ecco la frase clou del programma di Scelta civica con Monti per l'Italia