Dice che Silvio Berlusconi ha in mano il pallino del gioco, la golden share del governo e dunque anche la spina da staccare quando più gli aggrada. All'apparenza è tutto vero. Ma davvero? Lasciando anche da parte le questioni giudiziarie, ci sono anche altre facce della stessa medaglia. Se il presidente Giorgio Napolitano si dimette, Berlusconi rischia di trovarsi eletto qualcuno che vuole la sua ineleggibilità. Se fa cadere il governo, non è affatto detto che si vada alle elezioni. Se smette i suoi panni da più o meno statista, ricoalizza tutti contro di lui. Intanto il tempo passa. Insomma, Berlusconi è certamente in "buona" posizione, ma di qui a dire "comodissina" ce ne passa. Attrezzarsi.
Dice che il Movimento 5 Stelle è la nuova, grande sinistra radicale, il nuovo grande polmone di sinistra alla sinistra del Pd: toh, guarda Vito Crimi che scrive su Left… Ma davvero? Al nord sopratutto, il partito guidato da Beppe Grillo ha preso molti voti tra gli scontenti del centrodestra, tra i leghisti delusi dagli scandali, nel mondo dell'artigianato, dell'industria medio-piccola, tra le partite Iva. Grillo lo sa bene. E si attrezza: vedi la linea molto cauta sullo ius soli, come altre idee sul fisco e dintorni. Verificare.
Dice che il Pd… no, niente, sul Pd si dicono troppe cose. Azzerare discussioni.