Ecco qualche pillola di "Potere – La dimensione politica dell'azione umana" (di Lorenzo Infantino, Rubbettino, presentato oggi a Milano)
"La cooperazione genera potere e, per questa ragione, genera anche conflitto". (pag. 44)
"Lo stato è nato dal soggiogamento di un gruppo di uomini da parte di un altro gruppo'". (pag. 48, Oppenheimer)
"Già Socrate aveva affermato che 'tiranni, re, sovrani e uomini politici, a causa del loro potere, commettono le colpe più gravi e incurabili'". (pag. 54)
Si nota un certo qual pessimismo del potere: il potere logora tutti. In fondo, Giulio Andreotti è stato uno dei pochi che ha avuto il coraggio, in Italia, di usare la parola "potere".
"Un uomo influente è colui che, senza bisogno di mobilitare risorse connesse alla sua posizione di superiorità relativa, limita la sfera delle nostre iniziative". (pag. 69)
In Italia, siamo nel paese senza potere ma con molte persone influenti… l'influenza senza il potere porta all'assenza delle responsabilità.
"Nel disegno platonico il male coincide con l'autonomia individuale". (pag. 87)
"Il disegno platonico e agostiniano è la base del connubio tra sacerdotium e imperium". (pag. 90)
Secondo Platone, "nulla è più pericoloso del mutamento, che è il portato della scelta individuale e del confronto sociale". (pag. 97)
"La base materiale dell'individualismo è costituita dalla proprietà privata". (pag. 99)
Secondo Rodney Stark, "il capitalismo dal IX secolo si è evoluto grazie ai monaci cristiani". (pag. 104)
SCARSITA' – COOPERAZIONE: FONTE POTERE INESAURIBILE, CONFLITTO INESTINGUIBILE (pag. 119)
I sostenitori del progetto utopistico-totalitario si basano su due tesi false:
– soppressione proprietà privata genera armonia;
– cooperazione volontaria fonte di conflitto inconciliabile.
"Ma il sogno contro-esistenziale è destinato a infrangersi contro la realtà". (pag. 126)
(A pagina 131 si descrive la "burocrazia carismatica", definizione che fa pensare all'Italia).
Hayek: il sistema di concorrenza è il solo adatto a minimizzare il potere dell'uomo sull'uomo.
Due condizioni: no subordinazione a fonte privilegiata conoscenza, risorse materiali proprie. (pag. 140)
"La libertà non è solo un concetto economico o politico, ma anche, e forse soprattutto, un concetto giuridico". (pag. 152 – Bruno Leoni)
…governo della legge…
"Il governo è lo strumento e non il creatore della società". (pag. 167 – Pollock)
"L'uomo si impegna soltanto quando è stimolato dai suoi desideri". (pag. 183 – Mandeville)
A pagina 243 si parla della "plutocrazia demagogica": quando "industrie e banche sono troppo legate al governo…".
"Lo scambio è la risposta più altamente civile alla 'umana tragedia' della condizione di scarsità". (pag. 260)
Secondo Benjamin Constant, "l'astratto riconoscimento della sovranità popolare non incrementa in nulla la libertà dei singoli". (pag. 288)
Di tutt'altro genere, geopolitico e non filosofico, più attuale che storico, è "La fine del potere", di Moises Naim. C'entra.