Grillo, Renzi e la restaurazione bersaniana per interposto segretario

La politica è spesso semplice. A Roma Ignazio Marino cercherà di prendere i voti grillini, Gianni Alemanno quelli di Alfio Marchini. Al secondo turno, però, al sindaco di Roma serve un miracolo per vincere il ballottaggio.

Se il governo continua a non decidere, crescerà nella montiana Scelta civica la voglia di sfilarsi un po' e di incalzare tanto, accarezzando perfino l'idea di passare all'opposizione, un'opposizione da posizioni riformatrici.

Matteo Renzi continua con la sua strategia di accreditamento a sinistra, ammesso che di sinistra possa essere considerato l'elettorato a 5 stelle, aprendo al dialogo con i grillini con la sua intervista al Messaggero: "Ragazzi, lavoriamo assieme".

Renzi non teme Enrico Letta come concorrente nella gara nel centrosinistra per la premiership: pensa che un premier da larghe intese è difficile che poi sia buono nella stagione successiva e nello stesso ruolo. Non siamo mica la Germania.

Renzi teme invece la lenta tattica di "sdrammatizzazione" del clima interno al Partito democratico da parte di Guglielmo Epifani, la restaurazione bersaniana per interposto segretario. Ma ormai anche nel Pd Renzi è sempre più amato.

Come ha spiegato il professor Roberto D'Alimonte sul Sole 24 Ore, la notizia della morte del Movimento 5 Stelle è quantomeno prematura, ma ciò non toglie che così com'è quella grillina sarà una parentesi. E' da vedere quanto utile e duratura.

Complice il fatto che Angelino Alfano è al governo, il Popolo della libertà in questa fase semplicemente non esiste, esiste soltanto Silvio Berlusconi. Bene per i sondaggi di oggi, male per le elezioni (soprattutto quelle di domani).

Flavio Tosi, sindaco di Verona, sa che la Lega nord è un movimento storico, troppo storico: è il partito più vecchio in Parlamento. Anche per questo, ma non solo, Tosi studia da leader del centrodestra più che della Lega. E' il Renzi dell'altra parte?

La riforma della legge elettorale, naturalmente, è a portata di mano e naturalmente sono le ore, i giorni, le settimane decisive. Però facciamo che ne parliamo soltanto quando ci sarà quella nuova? Facciamo che ne parliamo quando l'hanno fatta?

Il procedimento scelto per fare le riforme avrebbe bisogno di una riforma. Con regole, comitati, saggi, iter si conferma la regola enunciata da Bettino Craxi: "Quando non si riesce ad affrontare un problema, si nomina una commissione".

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