Gli schieramenti ai nastri di partenza della gara attorno e nel Pd sono più o meno questi:
– i dalemiani vogliono fare un patto con Matteo Renzi, che intanto si intende con Nichi Vendola, proponendogli il loro appoggio nella corsa alla candidatura alla premiership in cambio del sostegno dei renziani per Gianni Cuperlo alla segreteria del Pd;
– i giovani turchi vedi i dalemiani;
– i bersaniani speravano e sperano in Nicola Zingaretti, che per ora si ritrae dalla corsa alla segreteria, visto anche che il compito di governatore del Lazio è alquanto impegnativo;
– i popolari rinsaldano il patto con i bersaniani con il documento che propone una promessa antileaderista e anti ritorno alle case madri;
– i renziani, in maggioranza, spingono Renzi a prendere prima il Pd e poi la candidatura alla premiership;
– i lettiani wait and see e cercano di capire se davvero c'è spazio per un accordo con Renzi.
Ottima la battuta di Massimo D'Alema, sempre più in forma da quando è più bucolico – sta iniziando a vendere il vino della sua tenuta – e meno parlamentare: "Non ho mai fatto una riunione con questi dalemiani".