Nel Partito democratico e dintorni sta nascendo l'asse che non ti aspetti, ovvero quello tra Matteo Renzi, Massimo D'Alema e Nichi Vendola. A dir la verità sono D'Alema e Vendola che nell'ultimo periodo si dimostrano aperti, se non proprio elogiativi, nei confronti del sindaco di Firenze.

Lo strano asse sta rimescolando un po' le carte in vista dell'elezione del segretario e resta come un focherello che brucia sotto la cenere del dibattito su identità o no tra la figura del segretario e quella del candidato premier. Lo strano asse, inoltre, sta provocando il ritorno in campo di Pierluigi Bersani, che oggi a Repubblica ha detto che le larghe intese non funzionano, e dei bersaniani, che provano a rinsaldare il controasse con gli ex popolari attorno al documento antileaderismo che chiedendo di promettere di non fare alcuna scissione, però intanto la evoca.

Insomma, il Pd non si gode mai le vittorie e sembra sempre molto appassionato a dibattiti come quelli sulle regole, le correnti, le alleanze interne ed esterne e i leader passati e futuri.

In tutto ciò, che cosa fa e farà Guglielmo Epifani? Ecco, questo, per il momento, è l'aspetto più enigmatico. Può essere che svolga al meglio il suo ruolo di traghettatore temporaneo. Può essere che provi a giocare qualche carta. La stagione precongressuale sembra comunque abbastanza torrida.