La rassicurante cadenza della tattica berlusconiana

La tattica più recente di Silvio Berlusconi si ripete con rassicurante cadenza anche nei frangenti più incandescenti: i cosiddetti falchi del Pdl partono all'arrembaggio e poi, dopo qualche ora o giorno, a seconda della gravità del momento, il leader li frena e si comporta da ragionevole uomo delle istituzioni.

Però Berlusconi è convinto che la sua "arma finedimondo" è e sarà l'improvviso tentativo di andare alle elezioni e sa che, se messo alle strette, dovrà usarla. Anche per non avere Matteo Renzi come avversario.

Infatti, anche il centrosinistra comincia a coltivare l'idea di andare prima o poi alle urne. Del resto, come ha detto Massimo D'Alema, (ri)dominus del momento nel centrosinistra, qualche giorno fa all'Unità, il Pd un premier ce l'ha, Enrico Letta, e dunque anche un candidato premier di emergenza, lo stesso Enrico Letta. Così, tanto per rinviare il Congresso e allontanare l'arrivo a Roma del sindaco di Firenze.

Perfino Beppe Grillo (a proposito, interessante la sua dichiarazione di stima per Marco Pannella, anche se l'adesione verbale ai referendum sulla giustizia è parsa un po' estemporanea), per uscire da una situazione di logorio del Movimento 5 Stelle, potrebbe avere qualche interesse a tornare alle urne, come ha fatto capire ieri, parlando di ricorso alle elezioni, dopo l'incontro con il presidente Giorgio Napolitano.

Però, non è ancora il momento, per tutti e per ciascuno, di staccare la spina all'attuale fase politica. Vedremo.