Sperando che questa frase di Donald Trump: «The forgotten men and women of our country will be forgotten no longer» si riferisca a: «The Forgotten Man: A New History of the Great Depression is a book by Amity Shlaes and published by HarperCollins in 2007. The book is a re-analysis of the events of the Great Depression, generally from a free market perspective. The book criticizes Herbert Hoover and the Smoot-Hawley Tariff for their role in exacerbating the Depression through government intervention. It criticizes Franklin D. Roosevelt for erratic policies that froze investment and for failing to take the steps needed to stop the Depression. Shlaes criticizes the New Deal for extending the length of the Depression and for its effects on individuals» (da Wikipedia).
Lo studio di Amity Shlaes critica le politiche di FDR, sovvertendo almeno in parte il luogo comune secondo cui il New Deal sia stata la cura della Grande depressione, anzi cercando di provare che della Grande depressione sia invece stata la causa di un drammatico prolungamento.
Questo soltanto per dire che la storia, in futuro, potrebbe essere meno tenera della cronaca e dell’analisi politica nel giudizio su Barack Obama. Il presidente degli Stati Uniti, parlando alla nazione (peraltro con grande stile) dopo la vittoria di Donald Trump, ha ricordato che gli Stati Uniti d’America sono una sola grande squadra. Ben detto. E ha poi aggiunto: «Lascio un Paese migliore di otto anni fa». Ma se così fosse da tutti i punti di vista il Paese, il più grande Paese libero al mondo, avrebbe votato così?