Lo spettacolo dell’informazione
Come fa la stampa a meritarsi quell’anticipo di simpatia di cui parla Ratzinger?
Abbandonando l’ansia da prestazione, che anche nelle relazioni personali – come sappiamo – è controproducente.
Imparando da Bernardo Soares, Alessandro Baronciani e Maria De Filippi.
Bernardo Soares è il protagonista/autore del Libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa.
Alessandro Baronciani ha raccontato una storia d’amore a fumetti: “Come svanire completamente”. Mettendo pezzi di storia in una scatola.
Quanti frammenti di informazione sono una storia compiuta?Quanti pastoni politici capite se non avete letto i precedenti mille pastoni politici?
Maria De Filippi è Maria De Filippi.
Nello spettacolo dell’informazione i giornali sono attori o spettatori?
Devono essere la voce credibile fuori campo, devono svolgere un servizio, senza protagonismo, devono raccontare una storia, non farla, non imporla, tanto meno inventarla.
Le parole diventano ostili se vuoi essere protagonista (di rottura), se vuoi imporre una storia invece di raccontarla.
Meglio scegliere parole e stili per raccontare al meglio, per essere al servizio dei lettori.
Quale servizio nella rete in cui tutti vogliono invece essere protagonisti, imporsi?
I giornali e i giornalisti possono e dunque devono diventare i motori di ricerca intelligente e i social network a valore aggiunto del futuro.
Nel rumore della rete, dell’odio e delle bufale, la stampa deve essere la voce fuori campo che racconta il segnale.
Qui c’è anche lo streaming: www.paroleostili.com
Qui sotto invece era Glocal, a Varese, ma vale sempre: