“Il figlio si rialza, si rimette in piedi, cessa di strisciare insieme ai porci. Ma la visione della Legge si modifica solo con l’incontro con il padre. Questo incontro, come ogni vero incontro, contiene una sorpresa”.
(Massimo Recalcati, Il Segreto del figlio, Feltrinelli)
Il segreto di Massimo Recalcati, scrittore e psicanalista lacaniano, è quello di tirare fuori dalla tua pancia di lettore assonnato il cuore classico dei nostri problemi esistenziali, dei nostri dubbi quotidiani, delle nostre riflessioni fatte mentre guidiamo di notte in autostrada su un tratto rettilineo e lungo ascoltando distrattamente una musica che ci accende qualche ricordo. Ogni libro di Recalcati è contemporaneamente pieno di cose semplici e perfino naturali e di cose mai riuscite a dire, a immaginare, a spiegare.
L’operazione narrativa è efficace nella sua costanza: Recalcati parte da un racconto letterario, religioso, classico e ne risveglia tutte le sfumature contemporanee spiegando i piani di lettura che ogni storia, ogni mito porta con sé. Ti aiuta a riscoprire letture fatte od orecchiate mentre ti impone di indagare aspetti personali di vita vissuta o subita. C’è il trucco, certo: farti appassionare al mistero di racconti che avevi letto in un certo modo e che ora possono dirti altro, per svelarti processi di crescita interiore individuale ed esteriore collettiva. Ama più il racconto dei racconti, Recalcati, o le spiegazioni della psicologia umana? Il fatto che sia impossibile rispondere all’interrogativo è la ragione del successo dei suoi libri. Il rapporto tra genitori e figli è al centro delle sue opere come è al centro di tutto.
In questo ultimo volume, per esempio, Recalcati racconta, ma non svela perché svelare non si può, il segreto dei figli attraverso la sorte dei padri (e viceversa), da Edipo al figlio ritrovato del Vangelo di Luca. Quello che è sorprendente è che c’è sempre una sorpresa nel punto di vista che ti offre su una scena che pensavi di aver già visto. Il compito quasi impossibile di un padre – guidare un figlio verso una meta ignota a entrambi senza violarne l’identità ma favorendo la realizzazione compiuta del suo messaggio individuale creato ma non determinato dal genitore – diventa un romanzo avvincente che si fa casa comune per tutti, perfino rassicurante, se compreso e vissuto con naturalezza.