Sottotitolo: E' non farlo.
La cosa peggiore che potesse accadere sta accadendo? Sta diventando una campagna elettorale di Beppe Grillo contro tutti, con aspetti davvero desolanti, come discussioni sul termine "fascista" all'alba del 2013 e mentre il nostro debito pubblico va superando i 2.000 miliardi. (Notizia: non dovrebbe essere Grillo il centro della campagna elettorale. Il centro dovrebbe essere "come uscire dalla crisi e tornare alla crescita").
"Le porti un bel camper a Firenze". Oggi, per esempio, il comico genovese ce l'ha con Matteo Renzi, dimostrando un certo spirito bipartisan nel prendersela con il Partito democratico, e ce l'ha con lui perché farà per un po' il sindaco a distanza per via della sua campagna elettorale in camper per l'Italia. Oddio, di solito Grillo è capace di accuse ben più ficcanti, no?
Il modo migliore per il Partito democratico – credo – sarebbe ingnorare Grillo, non rispondere. Non per spocchia, ma per concretezza. Sarebbe rivolgersi a chi decide davvero, alle elezioni, cioè gli elettori. Sarebbe parlare di quello che si vuole fare una volta al governo per uscire da questa grave situazione economica.
Anche perché, di destra o di sinistra che sia, Grillo rischia di fare molti più danni, dal punto di vista dell'esito alle urne, al fronte neoprogressista di Bersani e Vendola, piuttosto che al centrodestra. Dunque, anche dal punto di vista tattico, a sinistra sarebbe bene parlarne il meno possibile. (Evidentemente la lezione della demonizzazione e del chiodo fisso che poi non servono a superare il rivale alle urne non è ancora stata imparata, eppure c'è quasi un ventennio di prova a dimostrare che alla fine va così).
Il Grillo contro tutti e tutti contro Grillo sta creando scompiglio e caos soprattutto a sinistra. E non basterà dire che per colpa del berlusconismo una parte della destra ha invaso il campo della sinistra e producendo macerie. Queste spiegazioni politologiche non si mangiano, dunque non hanno un gran peso nelle decisioni degli italiani. Meglio parlare delle cose da fare, davvero.