"Un movimento politico organizzato, distante dai partiti seppur non in conflitto con essi". E' ciò che si prefigge di costruire il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, e lo ha detto alla Zanzara su Radio 24. L'idea del partito arancione dei sindaci gira da tempo e piace molto soprattutto non ai sindaci. Tutti più o meno vogliono una cosa così: "Un movimento politico organizzato, distante dai partiti seppur non in conflitto con essi". Perfino Silvio Berlusconi. Mentre a un listone civico nazionale pensano in molti anche a sinistra.
Non è detto che si faccia, ma dal punto di vista di De Magistris l'iniziativa ha un senso e ovviamente è annunciata per settembre. Per fortuna un mese ha soltanto quattro weekend, se no questo settembre nascerebbero più partiti di quelli che già esistono, il che è tutto dire.
In continua leale concorrenza con Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori, De Magistris, sindaco senza partito seppur vicino, quasi membro, all'Idv, ha bisogno della sua iniziativa pre-elettorale per contare e trattare al tavolo dei negoziati pre-elettorali, soprattutto ora che l'ex pm non è nemmeno più invitato alle feste del Pd, mentre il movimento dipietrista pare diviso in due, tra l'anima più tradizionalmente di centrosinistra e quella grillista. C'è da credere che Tonino lo lasci fare, anche per vedere l'effetto fa e magari poi per sposarne la causa.
La cosa non bella di queste iniziative annunciate è che spesso hanno più il sapore del contenitore creato ad hoc per trattare con le future, possibili coalizioni che non quello della sfida, magari sbagliata, ma sincera. E comunque tutto questo chiacchierare di partiti e liste in fieri nasce dalla nuova legge elettorale che ovviamente è a portata di mano: la nuova proporzionale non c'è ancora ma già produce effetti e lascia balenare le magnifiche sorti e progressive delle rendite di posizione.