Il Foglio di oggi, con un articolo di Salvatore Merlo, solleva un tema interessante: nel futuro della Lega maroniana c'è posto per Giulio Tremonti? Fa capire Merlo e sono convinto anche io che sì, eccome, c'è posto.
Certo, finora Roberto Maroni è stato il leghista meno entusiasta delle mosse di avvicinamento alla Lega dell'ex ministro dell'Economia: nelle ore peggiori per Umberto Bossi, nell'ultimo periodo, Tremonti è stato a via Bellerio. Ma questo scetticismo maroniano derivava soprattutto dalla incerta battaglia per la leadership del movimento. Ora che, complici gli scandali, tutto diventa più semplice, o almeno così appare, per la corsa dell'ex ministro dell'Interno, la situazione cambia.
Maroni è un tipo molto pragmatico: sa che in futuro avrà bisogno di legami solidi con la base più ruspante ma anche di esponenti in contatto con il potere e i poteri, come Tremonti. Ogni partito deve poi avere una mente economica e le idee di Tremonti, soprattutto del Tremonti antimercatista ma anche anti eccessi fiscali, non sono distanti da quelle della Lega.
In più, nel ricambio più o meno anche generazionale in atto, la triangolazione Maroni-Tremonti-Alfano può essere anche proficua per i partiti coinvolti.