E ora viene fuori che è stato l’ennesimo eurovertice decisivo che non ha deciso

E adesso lo dicono quasi tutti, perfino il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Durao Barroso, e quello del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy: il vertice salva-euro è stato un mezzo fallimento, non c'è nulla per la crescita, manca una vera leadership europea, è stato l'ennesimo vertice decisivo che non ha deciso molto, sicuramente non le sorti immediate dei mercati europei.

Non è nemmeno bastato prendersela con la perfida Albione, rea di "lesa eurità", per nascondere le falle di una decisione medio-piccola. Vari paesi, dopo l'entusiasmo iniziale, incominciano ad avanzare distinguo. Gli spread non danno tregua e nel caso italiano dimostrano una volta di più che il problema era ed è soprattutto europeo, anche se ora l'Italia ha un governo che può essere parte della soluzione e non soltanto parte del problema.

La difficoltà nel fare le riforme, la fatica nell'avanzare davvero sulla via dell'innovazione delle nostre economie e l'incapacità di compiere davvero quello scatto d'orgoglio politico che tutti chiedono ma nessuno, nelle cancellerie europee, davvero vuole o riesce ad attuare pongono seri interrogativi sulla qualità delle classi dirigenti continentali.

I mercati apprezzano innanzitutto le decisioni, poi apprezzano ancora di più le decisioni coraggiose, poi apprezzano ancora di più le decisioni coraggiose inserite nel contesto di una visione del futuro (vedi il manifesto per l'Europa del Sole 24 Ore), poi apprezzano ancora di più le decisioni coraggiose inserite nel contesto di una visione del futuro che sappia dare certezze sulle regole del gioco e sull'obiettivo delle trasformazioni necessarie da mettere in atto. Tutto ciò in Europa oggi manca, manca come l'aria.

 

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L'intesa a 26 è ancora troppo debole (di Giuliano Amato)

La Bce può fare meglio e di più (di Guido Tabellini)

  • valerio speranza |

    Egregio Stefano, ti sbagli, quello scritto sul servizio è esattamente quello che la stragrande maggioranza pensa.Ricordi il G20 di ottobre, ricordi gli altri summit europei e quest’ultimo, dove sono state cambiate alcune regole del monopoli e si voleva far passare, specialmente da Monti, come di un disegno divino? Beh, chi investe siamo tutti noi e alla luce di questi fatti penso proprio che un bambino non scommetterebbe una lira, perdon un €uro, su questa politica.

  • Stefano |

    Considerazioni giuste, ma contesto errato.
    Se non si parte dalla considerazione che siamo ormai in presenza di un attacco all’Euro portato avanti da grandi centri economici con l’obbiettivo di ristabilire e confermare l’unica possiible centralità, quella del dollaro, si corre il rischio di non comprendere nemmeno del cosa si sta parlando.
    Questi grandi agglormerati di potere che forse non comprendono la Casa Bianca ma certamente includono Wall Street attaccheranno fino a quando avranno forza. Non esiste decisione intergovernativa o comunitaria in grado di impedire questo.
    Può darsi che Merkl e Sarko siano due mediocri: ma non è che se al posto loro ci fossero Kohl e De Gaule le cose sarebbero diverse.

  • Fabio |

    Le tanto celebrate “democrazie” europee hanno confermato e confermano ogni giorno di più di essere fucine di mediocrità. La classe “dominante” o “dirigente” che dir si voglia, è espressione chiara e riflesso puntuale della società. Non abbiamo niente di più e nulla di meno di ciò che meritiamo. Questo è, socialmente, il risultato di poco più di sessant’anni di democrazia falsamente liberale (tanto poco è bastato). In Italia i miei concittadini ed io in questo siamo precursori; abbiamo vissuto un passato che per altri è presente. Viviamo un presente che per altri potrebbe essere futuro. Però quasi certamente non abbiamo o non vediamo più un domani.

  • andrea |

    non ci voleva un analista di mercati finanziari,strategist di asset management o la sfera di cristallo per capire che venerdì non si è deciso nulla, se non sul piano fiscale:nuove regole che,se fossero state rispettate a suo tempo nel 2003 quando germania e francia sforarono i parametri di maastricht,non dovremmo neanche rendere più stringenti o sanzionatorie.
    Bastava un minimo di lucidità politica e conoscenza della materia economica per capire che le aspettative dei mercati erano sul breve periodo e non sugli ennesimi annunci da smontare dopo 48 ore alla riapertura dei mercati.i mercati crollano a causa di shock,le aspettative si modificano attraverso gli shock,quindi ci vuole un’azione che sconvolga la prospettiva dell’investitore sul breve periodo,quindi o verrà concessa alla BCE la possibilità di emettere moneta,o la Germania dovrà concedere gli Eurobond o qualcosa di simile.sennò l’Euro,al 1o gennaio di quest’anno, non esisterà più.

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