Geniale il professor Mario Monti. Proprio quando l'idea che di lui dà Maurizio Crozza, ovvero il robot che non sbaglia mai, stava diventanto troppo convincente, ha piazzato un lapsus e un conseguente sorriso ("andiamo a fondo", cioè volevo dire "andiamo fino in fondo", o qualcosa di simile) e l'ha piazzato in quella che è "praticamente casa sua", cioè in Europa, come gli hanno detto i due presidenti della complicata governance europea, Barroso e Van Rompuy. Geniale ed elegante.
L'altro atteggiamento davvero "sobrio" che il professor Monti ha tenuto in questi giorni è quello nei confronti del suo predecessore. Tende a non citarlo spesso per nome e cognome, ma lo ricorda quando spiega gli impegni presi dall'Italia per superare la sua crisi (europea) del debito sovrano. Lo ha fatto anche alla fine delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Lo ricorda senza fronzoli o malizie, lo ricorda con rispetto, eleganza e appunto "sobrietà". Ma questo atteggiamento sobrio di Monti non è ricordato spesso negli articoli e nei corsivi sulla sua rinomata, saggia ed eccezionale normalità.