Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e l'omologo americano, Barack Obama, sono due animali politici come pochi altri al mondo. Fiutano e agiscono di conseguenza. Sarkozy, in più, è francese, dunque da tempo cavalca la Tobin Tax o qualcosa di simile, con l'idea di lisciare il pelo dell'elettorato giustamente irritato nei confronti della grande finanza che ha prodotto la grande crisi.
Barack Obama, invece, è americano, quindi scettico nei confronti di questo tipo di misure, soprattutto visti i suoi consolidati legami con il mondo di Wall Street, legami che peraltro, da quando Lawrence Summers ha lasciato l'Amministrazione, si sono in parte screziati. Certo, c'è sempre Tim Geithner, segretario al Tesoro. Già presidente della Federal Reserve di New York, cioè quella di Wall Street, Geithner ha ottimi contatti con banche e banchieri, basta vedere il film Too Big To Fail per averne la perfetta raffigurazione. Però Obama, si diceva, è animale politico: sa che qualcosa ogni tanto contro la grande finanza bisogna dire, magari perfino fare. Così la sua Amministrazione ha varato una riforma, anche se non ha convinto troppo, di Wall Street. E ora gli fa gioco fa uscire, in via indiretta, la notizia che in fondo non è poi così contrario alla Tobin Tax.
Così Sarkozy ha fatto sapere, dopo l'incontro con Obama al G20, che i due presidenti hanno condiviso le loro "analisi" non troppo dissimili sul tema della Tobin Tax, cioè su qualche forma di imposizione fiscale sulle transazioni finanziarie.
Sono due animali politici e soprattutto sono due presidenti in campagna elettorale, visto che sia in Francia sia negli Stati Uniti si vota l'anno prossimo.