Buone ragioni radicali

Non mi è mai piaciuta la scelta dell'Aventino, quella storica, quella attuale e alla fine nemmeno quella personale.

Nella scelta dell'Aventino risuona spesso l'eco della lezione (al contrario) di quel marito che per far dispetto alla moglie…

Insomma, si chiama Parlamento perché lì si deve dire quel che conta per la Repubblica, se non sei lì dici nulla, resta soltanto una protesta, ma la protesta mediatica, per delle forze parlamentari, dovrebbe avere meno valore di una presa di posizione chiara e forte nella naturale sede istituzionale.

Recita l'Ansa:

I deputati radicali saranno in Aula alla Camera durante le comunicazioni del premier Silvio Berlusconi, malgrado tutta l'opposizione farà l'Aventino. «Saremo presenti – si legge in una nota – per rispetto del ruolo istituzionale del presidente del Consiglio».

«Saremo presenti per rispetto del ruolo istituzionale del presidente del Consiglio, ritenendo che chi si candida a governare dovrebbe fare altrettanto soprattutto in un Paese dove da sessant'anni e oggi ancor di più si violano costantemente i principi fondamentali dello Stato di Diritto. Basti pensare – rilevano i deputati radicali – a come è ridotta la giustizia e la sua appendice carceraria. Nel tollerare il suo disfacimento – con il pesante carico di vite umane sequestrate, spezzate, cancellate – sono tutti uniti, centrodestra e centrosinistra.

«Questa storia di uscire dall'aula quando entra Berlusconi per il cui governo le delegazioni radicali di Camera e Senato non hanno mai votato la fiducia, ricorda troppo quando l'unità nazionale del fascio partitocratico degli anni '70 disertava le aule parlamentari appena prendeva la parola Almirante. Ma i voti dell'Msi – viene puntualizzato -  andavano però benissimo quando si trattava di eleggere i presidenti della Repubblica o spartirsi la torta del finanziamento pubblico dei partiti. Quando tutti uscivano dall'Aula perché parlava Almirante, i quattro deputati radicali rimanevano ai loro posti ad ascoltare, loro che erano gli unici a denunciare le leggi di spesa alimentatrici del debito pubblico votate al 90%, tutti assieme, Msi compreso», concludono. (Ansa)