Dicono che gli Stati Uniti siano in declino, la tesi opposta è invece scritta da George Friedman, direttore di Stratfor, sito di analisi geopolitica in un recente libro.
Dicono che gli Stati Uniti siano in declino e trovano qualche ragione nel debito che cresce, nel dollaro che si indebolisce, nei Brics che corrono e nella Cina che inesorabilmente avanza.
Però gli Stati Uniti sanno anche trovare gli antidoti al loro declino. Il commercio sopra tutto. Ecco perché Washington negli ultimi anni ha sempre più rafforzato i legami economici innanzitutto con i vicini di casa: Canada, Messico, Colombia, Panama. Per arrivare a creare un blocco sempre più ampio e forte di economie e commerci e popolazioni in via di integrazione, con difficoltà, ma nella prospettiva della collaborazione. Vedi anche leggi e discussioni politiche sull'immigrazione dei latinos.
Dopo i vicini, gli Stati Uniti guardano agli alleati lontani che posso contribuire a contenere i pericoli di altre potenze emergenti. Sopra tutte la Cina. Per questa ragione Washington negli ultimi anni ha rafforzato i legami commerciali, economici, militari e perfino scientifici con Giappone, India, Pakistan, Vietnam, Australia e ora soprattutto Corea del Sud.
Ecco perché la notizia del grande accordo commerciale con Corea del Sud, Colombia e Panama ha senza dubbio risvolti non soltanto commerciali, ma anche molto, molto (geo)strategici.
Se tutto il blocco nordamericano rafforza le sue fondamenta e si proietta al meglio in terrori pericolosi ma promettenti, il secolo americano è all'inizio, non alla fine (copyright Friedman). Ed è una buona notizia.
L'accordo di libero commercio
Biggest U.S. Free Trade Legislation
Since 1994 Eases Protectionist Concern
The U.S. Congress approved free-trade agreements with South Korea, Colombia and Panama, bringing an end to years of stalemate and offering what supporters said was the biggest opportunity for exporters in decades. The bills go to President Barack Obama, who spent two years seeking to broaden Democratic support for pacts revised from initial agreements reached by his predecessor.
The South Korea deal, the biggest for the U.S. since the North American Free Trade Agreement in 1994, removes duties on almost two-thirds of American farm exports, and phases out tariffs on more than 95 percent of industrial and consumer exports within five years. Yesterday´s step may diminish concern that the U.S. will turn to protectionism amid an unemployment rate that exceeds 9 percent, coming a day after a Senate vote designed to punish China for an undervalued yuan.
The approval may also give impetus to Obama´s trans-Pacific trade initiative, which Japan, the world´s third-largest economy, is considering joining.
"This is a welcome development showing policy makers can be farsighted and come to an agreement that is positive for all parties involved in the long run in terms of GDP growth," said Robert Subbaraman, Hong Kong-based chief economist for Asia excluding Japan at Nomura Holdings Inc. "There´s been a lot of market disappointment in policymaking this year".