Gli effetti delle promesse del G20 – metteremo pace tra le valute in guerra – non si sono visti, o quasi. E' sempre più evidente che nessuno crede a nessuno nel nuovo grande gioco, soprattutto asiatico, che sta animando i mercati in questo finale del 2010. Ancora una volta si riducono a due i poteri che possono davvero decidere o almeno influenzare la sorte dei nuovi equilibri mondiali, che oggi si basano sulla solidità dei sistemi economici scossi dalla recente crisi. Le due super potenze in ballo sono la Cina e gli Stati Uniti. La nuova guerra fredda (valutaria) è tra Pechino e Washington, da come queste due capitali decideranno di regolare i loro interessi contrastanti dipenderà la sorte del secolo economico-finanziario.
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