Perché Obama ha scritto a Zooey, la “New Girl”

Dalla Domenica del Sole 24 Ore del 29 gennaio 2012

“Quando capisci che ce l’hai fatta?”, si chiede l’Huffington Post. “Quando il presidente ti scrive un biglietto di auguri”. Barack Obama ha preso tastiera e mouse e ha scritto, anche per conto di sua moglie, un biglietto di auguri a Zooey Deschanel per il suo trentaduesimo compleanno, il 17 gennaio. Negli auguri c’è il riconoscimento per quanto fatto dal sito di Deschanel, hellogiggles.com, per le donne che s’impegnano nella società civile.

Zooey è “New Girl”, la protagonista della nuova serie tv che piace negli Usa e sbarca in Italia (su Fox, canale 111 di Sky, mercoledì alle 22 e 45). Di che cosa parla lo spiega Zooey “Jess”, che sta per Jessica: “ Negli horror c’è sempre la ragazza che dice: ‘Oh mio Dio, nello scantinato c’è qualcuno, ora scendo a vedere che succede in reggiseno e mutandine senza accedere la luce…’ E tu pensi: ‘Qual è il tuo problema? Chiama la polizia’. Ma è troppo tardi perché la stanno già uccidendo. Beh, la mia è una storia del genere”. No, non di horror ma di amore si tratta, di amore tradito, complicato, a volte ridicolo, sempre vivo, e di amicizia. “Mi ucciderai perché sei uno estraneo conosciuto su Internet?”, ma sempre non di horror si tratta. Jess è il brutto anatroccolo al tempo dei social network: scopre il fidanzato con un’altra e fugge a casa di tre ragazzi che da subito diventano amici per fare indigestione di Dirty Dancing e lacrime sul divano. Il genio è nel “barattolo”: se uno si comporta da idiota deve mettere l’obolo nel barattolo. E così la crisi dei debiti sovrani sarebbe un ricordo. I cuori in affitto dai tre di un tempo diventano quattro, con Zooey che è anche una cantautrice (con il duo She&Him) e lo fa sentire, dedicando una personale colonna sonora a ogni momento della giornata. Perché “a quanto pare non riesco a non sembrare pazza”, anche se è soprattutto simpatica. E’ la vicina che ogni trentenne alla fine vorrebbe avere sul pianerottolo, anche perché ha un’amica modella, ma “ti prego”, macho, “rimettiti la maglietta, mi dispiacerebbe ridere di te”.

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