Truman – Ecco che cosa ascoltare stasera in tv

Dalla Domenica del Sole 24 Ore del 17 giugno 2012

“Vogliamo dare un’immagine alla musica e una musica all’immagine”. Ecco che cosa dovrebbe essere la tv: la fusione di tutti i sensi, di tutte le arti, attraverso uno strumento accessibile a molte persone, per creare qualcosa di nuovo. Come ha fatto Alessio Bertallot, la domenica in seconda serata su Rai 5 (e poi sul web) con RaiTune5. Bertallot ha una voce notturna e, da cantante degli Aeroplani italiani, ora è un guru delle tendenze musicali. Prima era su Radio Deejay, ora è sulla Rai, anche in radio. Tra house e web, con un pianista, anzi, un pittore di spalla, qui Bertallot ci mette la faccia, in primo piano, con microfono e cuffie, mentre in sovraimpressione scorrono le immagini e in sottofondo si sentono le musiche. Le chiama jazzapposizioni, improvvisazioni, con tanto di dj in diretta, Franky B.

C’è Enrico Rava che crea con la tromba, come anche Paolo Fresu. C’è Alessandro Baricco che legge Moby Dick. Ci sono le opere della street art di Banksy che rendono Londra un’opera dello spirito contemporaneo. Poi irrompono i quadri di Dalí, mentre Francesco Bianconi, voce dei Baustelle, emette Cormac McCarthy sulla strada dell’apocalisse. Manuel Agnelli, leader degli Afterhours, si dà a Furore di John Steinbeck. Da risentire on line l’esperimento con Michael Jackson: si prende la sua voce di Billie Jean, da sola, poi si prendono grandi musicisti che suonano da soli e si fa loro interpretare la hit del re del pop. Poi si mette tutto assieme in qualcosa di nuovo, di mirabile. Il letto di musica elettronica si trasforma in Musorgskij. Sembra di vivere in un’opera di Bill Viola. Come quando si ascolta la radio, però, non vengono chiusi tutti i varchi all’immaginazione. “Perché di qualunque forma avete parlato, avevate ragione”.

C’è l’arte in presa diretta, come quella di Alessandro Gottardo che disegna la notte ascoltando musica in cuffia. Sul finire si esonda nel web, con la net art, l’arte che nasce dalle navigazioni, da Google Earth. Con le playlist collettive create con Facebook, YouTube e una particolare applicazione, WEjay, che fonde, fonde, fonde. Niente impegni stasera per l’ultima puntata.

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  • Paolo Giaccio |

    Far passare un’idea della radio alla tv, mescolare generi musicali con le immagini, mixare tracce sonore di voci e testi raccolte in momenti diversi. Questa la formula Bertallot. Grazie Daniele di averla intercettata e così ben raccontata.

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