Provocazione / AAA, cerco leader sinistra europea che ha fatto storia positiva del XX sec.

Parlando l'altro giorno con il collega e amico Christian Rocca mi è venuto un dubbio, un triste dubbio, aiutatemi a risolverlo. Eccolo: riguardando a posteriori e un po' a freddo il secolo passato non trovo neanche un leader della tradizionale sinistra europea che ha fatto la storia in senso davvero e soltanto positivo, la storia, non la cronaca politica, perché ovviamente di leader in gamba e di altissimo valore ci sono stati eccome. Ma incisivi da fare davvero la storia?

Siccome vorrei (e penso di) sbagliarmi, perché non è possibile, lo scrivo per essere smentito e criticato, perché voglio cambiare idea. Aiutatemi.

L'unico che mi viene in mente è ovviamente François Mitterrand, artefice assieme al conservatore Helmut Kohl dell'unione europea.

Mi spiego. Ci sono stati tanti leader che hanno ben governato e sono stati amati, anche se poi odiati sul finale, come spesso capita. Per esempio, Felipe Gonzalez, Tony Blair, Lionel Jospin, Gerhard Schroeder, Helmut Schmidt, Romano Prodi, ammesso che di sinistra tradizionale si possa parlare in questo caso, visto che il professor è di estrazione democristiana, Bettino Craxi. Ovviamente sono tutti in ordine sparso e hanno tutti gradi di valore e storie molto diverse. Ovviamente ne mancano molti altri: Jacques Delors, Sandro Pertini, Antonio Gramsci, sebbene più di intellettuale si tratta, i resistenti greci contro i colonnelli, i capi della rivoluzione dei garofani in Portogallo, i dirigenti delle rivolte anticomuniste nei paesi dell'Est Europa… eccetera.

Però l'elenco è tutto più o meno dall'altra parte: Winston Churchill, Margaret Thatcher, Alcide De Gasperi, Charles de Gaulle, Lech Walesa, Helmut Kohl, Konrad Adenauer, Robert Schuman… eccetera.

Chiedo a chi vuole di farmi cambiare idea, per favore.

  • Francesco |

    senza dubbio willy brandt, ignorato quasi nel panorama politico italiano. esempio mitico di buon governo e di resistenza (prima), ma anche di lungimiranza sulle grandi questioni del futuro (come modernizzare la partecipazione politica a sinistra, il tema sud-nord del mondo e quindi lo sviluppo sostenibile, la riunificazione europea, ovviamente).

  • enrico |

    Non ti voglio far cambiare idea, però nell’elenco delle personalità secondarie almeno un nome lo aggiungerei: Willy Brandt, sindaco popolarissimo di Berlino (Ovest)dal 1957 al 1966, cancelliere dal 1969 al 1974 e premio Nobel per la pace nel 1971, fautore della politica di distensione con l’Est comunista. Non ha alcuna macchia nella sua giovinezza perchè si è sempre opposto al nazismo, certo pesa lo scandalo a seguito del quale fu costretto a dimettersi

  • lb |

    no , hai ragione.
    io in cima metterei willy Brandt al pari se non meglio di Khol , ma per il resto gli “statisti” non sono mai stati di sinistra in Europa. Basta pensare al fallimento cosmico della politica del PCI impostata da Togliatti

  • martin |

    Beh, ma qui la questione é falzata: la grandezza del leader é misurata dalla costruzione dell’Europa. Ma quella unificazione alla quale si é arrivati era un progetto democristiano. E infatti anche Prodi, non puo stare nella colonna “di sinistra’.
    E non ci dovrebbe stare neanche Mitterand, che tutto tranne uomo di sinistra era, ma il classico ‘angelo di destra caduto in volo’ quello che piace inevitabilmente piu agli anti-comunisti che alla gente di sinistra. E infatti Mitterand era uomo di destra che ha riconciliato il nazionalismo francese con l’Europa, ma brutta copia di De Gaulle, resta.
    Fino al crollo del muro di Berlino, il ruolo della sinistra é stato storicamente un altro. Agli eredi dei nazionalismi era appaltata la costruzione dell’Europa: borghese e cristiana (almeno nelle sue frontiere storiche). La sinistra aveva da pelare altri gatti: decolonizzare, de-sovietizzarsi, democratizzarsi e de-anti-americanizzarsi.
    La storia l’avranno anche fatta i sopra citati democristiani (nei quali come dicevo vanno anche Mitterand e Prodi), ma la riforma profonda viene dai Rocard, Willy Brand, prima di loro Leon Blum e Mendes France, per non parlare dei Labour. Il loro compito in un modo o nell’altro era di far perdere la guerra fredda all’Urss. Ha piu valore storico una richiesta di Schmidt e di Berlinguer di avere Pershing sul loro territorio, che di fare entrare la Polonia nella UE.
    La vera questione é un altra: quando é che all’Europa Democristiana la sinistra oppone un rilancio della V internazionale. Per la sinistra, l’Europa non puo che essere un progetto giusto, ma provinciale.

  • sinapsi81 |

    Il cancelliere Willy Brandt.
    Senza il riconoscimento dei confini polacchi e l’Ostpolitik avremmo ancora l’unione sovietica….

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