Ovvio che Tosi non si candidi alla segreteria della Lega nord

Non c'è grande sorpresa nella decisione del sindaco di Verona, Flavio Tosi, di non candidarsi alla segreteria del Lega nord, mentre naturalmente corre Matteo Salvini. L'azione politica di Tosi e l'obiettivo che la ispira nell'ultimo periodo vanno decisamente oltre la Lega. Meglio non immischiarsi con il sangue e mer… della battaglia politica interna a un partito – pensa Tosi – per di più un partito molto travagliato e con i piatti che volano.

Matteo Renzi è stato più o meno costretto dalle cose a candidarsi anche alla guida del partito, il Pd, per poi ritentare la corsa a Palazzo Chigi. Non è detto che gli convenga, ma per come si sono messe le cose è stato più o meno obbligato. Ma intanto il Pd è il partito centrale della coalizione di centrosinistra, mentre non altrettanto si può dire della Lega nord. Anzi.

Inoltre il Pd ha già un suo esponente a Palazzo Chigi, dunque per Renzi è forse quasi inevitabile avere un ruolo nazionale chiaro, come quello di leader della principale forza politica del suo schieramento. Per Tosi, invece, marcare una distanza dal suo partito d'origine e stare in disparte rispetto all'attuale situazione di conflitto continuo, e peraltro non particolarmente di elevato contenuto, nel centrodestra e nella Lega è un punto di forza in prospettiva futura. 

Mani libere per trattare, distacco a bordo campo per osservare, criticare, incalzare e agire da leader autonomo e indipendente: il modo migliore per preparare una candidatura a primarie di coalizione (semmai ci saranno nel centrodestra) o una leadership postpartitica, com'è nello spirito dei tempi.

  • CorteSconta |

    Tosi: un credible leader per il futuro centro-destra

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