La legge si chiama appunto di stabilità, Renzi lo sa

Com’era prevedibile, l’accelerazione dei tempi sulle votazioni per le riforme costituzionali è stata decisa dal premier Matteo Renzi per arrivare a ridosso e non oltre l’avvio dell’iter di approvazione della legge di stabilità economica, finanziaria ma alla fine anche politica. 

Lo strappo della minoranza del Partito democratico può portare alla crisi di governo, ma il governo sa che la minoranza del Pd si dovrebbe così accollare la responsabilità di mandare in crisi un esecutivo alle prese con una delicata legge di stabilità in un momento in cui sembra soffiare un flebile ma reale refolo di ripresa economica. 

Va bene che domenica vota la Grecia e che il New Labour ha scelto Corbyn, ma l’azzardo sarebbe notevole perché è davvero difficile scaldare i cuori con una battaglia sulla non abolizione del Senato elettivo. Lo sa Renzi, lo sanno i più saggi della minoranza del Pd.